venerdì 11 gennaio 2008

La Profezia della Guerra

“Sangue!” Esultò la vecchia.

”...e ancora e ancora e ancora!” ridacchio gracchiando, “Caos, distruzione e morte!” continuò.

“Quando tutto sarà compiuto non ci sarà più niente qui, non ci saranno più le vostre belle torri! Nessuno vi seguirà più! I popoli vagheranno come greggi nel deserto, insanguinati dalle fruste assassine delle bestie!”.
La vecchia cambiò espressione: i capelli bianchi facevano da macabra cornice al viso isterico e scavato, ed i suoi stracci luridi e malconci riempivano ora la stanza con il loro fetore.
“Deve credermi.” Lo supplicò, ora in preda ad una malinconia angosciante.
“Sarà la fine, io l’ho visto!”, e detto questo si buttò ai piedi del letto, piangendo, più per il dolore che per altro.
Le sue lacrime lo commossero, ed egli fece per alzarsi. Poi, di colpo, la faccia della vecchia si tramutò in un espressione di puro terrore: le orbite vennero scavate dal fuoco e dalla sua bocca uscirono due serpenti. Egli indietreggiò per la paura, andando a finire dall’altra parte del letto, sudato ed impaurito. Si accasciò contro il muro, attonito attese. E mentre la vecchia si svuotava sempre di più, consumata dal di dentro da un dolore indicibile, vide i due serpenti unirsi in una sinuosa danza. Lentamente essi si intrecciarono, e si librarono nell’aria fino a trovarsi proprio di fronte la sua faccia. D’un tratto l’uno mangiò l’altro, e dopo qualche secondo, la sua bocca si spalancò di nuovo e da essa uscirono visioni, sibili confusi, urla e silenzi divini.

E vide.

Vide la sua terra martoriata da bestie immani, alte a volte fino a due metri, con corazze ed armi di pura terra. Gli occhi assassini, gli artigli sporchi del sangue dei suoi soldati. Li vide arrampicarsi per le mura delle città, squartare la carne dei difensori, divenire i loro più potenti incubi. Vide i loro poteri e le mani nere dietro il loro operato. Vide le sue belle città, le sue meravigliose costruzioni ed i loro meravigliosi abitanti ridotti in cenere. Vide Celestia la bella, vide Comantis la Verdeggiante, vide i labirinti di Dedalus Bet e vide, in ogni angolo delle strade, le mostruose creature.
Un lampo, un rombo, un tremendo fragore ed un gigantesco martello si abbatté su di loro.
Egli si dimenò, si strinse la testa tra le mani. Le sue carni ora sembravano lacerate da quel tremendo colpo. La sua testa come trapassata da mille spade infuocate. Sputò sangue e si distese a terra, ai piedi del letto, in preda al dolore.


Poi, un attimo dopo, la stanza dell’Imperatore ridivenne buia e la pace del silenziò torno ad aleggiare sopra quei terribili segreti!

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