lunedì 25 febbraio 2008

[Capitolo 2] Il Messaggero della Morte







Ho passato un'infanzia felice dopotutto; giocavo,ridevo e sognavo come gli altri bambini.
E non si può nemmeno dire che crescendo il Tempo sia stato meno magnanimo con me: spiccavo per passione nelle prove di forza d'animo,avevo fatto mio l'incedere rapido e furtivo dei guardiani delle lapidi di Mamorik,e tutto il mio spirito fluiva nel mio canto e nel mio piffero con estrema spontaneità.
Mio padre e i miei familiari,come creature che dimoravano su altre lune e altri mondi rispetto al mio,non facevano caso più di tanto a questi miei progressi; ad oggi conservo ancora l'idea che per loro avevo ancora tanto,tanto da imparare,e più crescevo più questo distacco tra noi si marcava,cosicchè col passare degli anni mi capitò sempre meno di udire i sermoni del mio vecchio,un tempo quasi all'ordine del giorno.
Riflettendoci ora,dopo tanti anni,dopo tanto impegno e tanta sofferenza,cresce in me il dubbio,il dubbio che forse essi avevano solo voluto mostrarmi la via da seguire,e che poi io l'avrei dovuta percorrere da sola.
Non so se ora ho tracciato un altra via davanti alle mie zampe segnate dalla vita,ma di sicuro non mi sono sottratto ai miei impegni,ho scelto come un adulto,senza timore delle ripercussioni delle mie azioni: ho scelto ciò che il cuore mi ha dettato e mi detta ancora,che m'impone anzi:
la fede nell unico Dio,nel Solo,Colui che unicamente regola le nostre vite:e d'altra parte così non mi sono comportato molto diversamente da come predicava L'Anziano.
Eh,L'Anziano,il sommo Avalaja...
Che cos'era in fondo L'Avalaja,Il Messaggero? Un profeta? Un mortale come noi che faceva da tramite al volere del Dio?
Non lo so...Forse era tuto questo ed era anche di più,un Dio in terra a sua volta a volte mi pareva,e probabilmente anch'egli aveva sparsi per il mondo(ahimè ben più vasto e complicato delle nostre grotte!)fedeli che lo veneravano oltre a noi...ma non lo so con certezza. Ciò che so è che noi l'adoravamo,sì,tanto era sapiente e illuminato dall aurora della luna di Nagroch.
O meglio,gli altri lo adoravano: la mia famiglia lo guardò sempre con un occhio di disappunto e l'altro colmo di rispetto reverenziale,un iride contratta non si sa se per meglio porre attenzione ai suoi discorsi o se per un odio racchiuso nel fondo del loro cuore e ben nutrito...ma senza dubbio,se odio era,era un odio antico,i cui motivi nemmeno ora ho del tutto chiari e districati davanti a me...

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