domenica 10 febbraio 2008

[Capitolo 1]Ricordi futuri di Arinal

[Comincio con una serie di Post che hanno una funzione di Background dettagliato di un mio personaggio, con il quale attualmente gioco, sperando che vi piaccia e che vi susciti interesse! ]

Dò inizio alla stesura di quella che vuol'essere una fattispecie di diario,per quanto composto da frammenti sconnessi di eventi che la mia memoria mi ripropone. Piu che un diario in effetti sono dei ricordi,delle memorie della mia prima goventù. E non essendo io mai stato troppo abile nell'uso delle parole ho fatto filtrare tutti i miei pensieri da un mio caro scrivano ed amico molto piu adatto di me a comporre uno scritto di qual si voglia genere.In effetti devo ammettere che questo è stato un lavoraccio per lui,carpire il senso di ogni mia memoria e riproporla in veste piu degna,ma sono convinto che,al contrario,gli abbia fatto piacere.
Non so perchè lascio scritte queste mie idee,questi pensieri,queste cose mie soltanto: però penso che in fondo forse saranno utili a qualcuno,magari un giovane con l'animo simile al mio, o forse no chissà.
Eppure scrivo,o meglio,lascio scrivere.
...
Ho vissuto per molti anni in questo mondo...ho amato,odiato,adorato,schernito,aiutato e combattuto in vari modi...e credo che la prima cosa da dire di me-o forse l'ultima come molti pensano- sia il mio stretto contatto con la Morte,e con tutto cio che ne concerne.
Nato e cresciuto fino all età di 17 anni in una comunità di felinidi di Nagroch,frutto del sangue del dio della Morte stessa come vuole la leggenda,ho imparato tutto ciò che era necessario sapere per un giovane del modo in cui si rispettano gli dei. Anzi,l ho imparato particolarmente bene,e, oltre a questo, mostrai subito una spiccata propensione verso la musica: Eh, gli strepiti e i cori austeri,quesi suoni terribili e grandi al tempo stesso,le melodie stranianti dei mandolini e il soffio gelido dei flauti..già tutte cose a me care fin da piccolo.
(...)
la nostra razza non è una di quelle che ama porsi in bella mostra ,non siamo come gli elfi o le famiglie dei powell che si vogliono sentire sempre invidiati dalle folle...no,la mia comunità era quella di una specie silenziosa,umile,che sta prostrata in silenzio nelle ombre delle caverne sotterranee presso Mamorik,non in giro nelle belle piazze Axantis o nei ridenti palazzi di Dedalus An. Siamo piccoli noi,la nostra altezza si aggira su quella di un braccio umano,esili anche,ma abbiamo grande forza nello spirito: preghiamo ogni giorno e rispettiamo gli Avi,ci muoviamo discreti a passi felpati,non ostentiamo collane o monili ai nostri colli ma solo il ricordo dei nostri padri. E il mio di padre mi insegnò poche cose,certo,ma me le insegnò bene: i miei familiari erano leggermente diversi dagli altri anziani della comunità,loro erano tanto più ligi al dovere quanto più infiammati erano i loro animi nello spargere la volontà di Nagroch su questo emisfero. E io crebbi sotto l'ombra di un signore lontano e a volte anche assente,ma che intuivo grande e onorevole qualora lo scorgevo: un signore che era il mio Dio e mio padre al tempo stesso.
(...)
"Rispetta la ruota degli anni,Arinal,lo scorrere del Destino,perchè ogni cosa è segnata negli annali divini e agli dei torna: rispetta quello che è il servo piu umile del nostro Dio,quello che più si adopera per portare il suo regno su questo mondo,e non solo nell'al di là.
Odia e ammonisci coloro che celebrano i beni di questo mondo e li ostentano irrisoriamente contro il comune Destino mortale: per questi sciocchi che non hanno capito che il mondo degli dei è prima di tutto sulla terra,il tessitore immobile riserverà un inferno su questo mondo,come invece porrà i suoi veneratori fedeli in un paradiso,ma un paradiso che essi stessi si sono creati in suo nome!"
" Bada bene figliolo: l'apatia non porta alla morte,ma solo alla non-vita: per arrivare alla Silenzio più puro e completo non puoi che vivere,tuo malgrado: ma devi vivere con in te il seme della Fine,giacchè la tua vita non sarà che uno strumento in altrui mani per una Morte celestiale e definitiva"
insegnamenti che imparai a memoria(li provai anche a musicare) da mio padre tanto lo stimavo e tanta era l'enfasi con la quale me li procacciava: perchè,anche volendo,mi era impossibile registrarli sotto altra forma dato il risentimento che la mia famiglia mostrava verso ogni forma di studio e di cultura mortale..."Cosa te ne fai di questi scarabocchi se tu hai tutto ciò che ti serve dentro di te?" mi dicevano...e cosi mentre gli altri miei compagni ricevevano una debita istruzione per meglio poter adempiere ai loro Compiti io mi dilettavo nel comporre odi e melodie,nel buio della mia nicchia. In fondo non erano poi così distanti i miei dagli altri adulti:si diceva che mio nonno era stato un fervente adoratore e discepolo, solo che mio padre e mia madre avevano una visione un pochino diversa delle cose,magari volevano solo che ci si impegnasse con maggiore vigore spirituale e fisico(ho ancora vecchie cicatrici dovute al mio fervore) nel pregare e avevano modi un pò più radicali,ma nulla di eccezionale agli occhi di un bambino.
Così almeno mi pareva.
(...)

2 commenti:

Sean MacMalcom ha detto...

[Spock] Fascinating. [/Spock]

Mi piace l'idea dei felinoidi!!! :D
Personalmente adoro le donne gatto (a parte quella del film di Pitof... che orrore)!

Fra C ha detto...

ahah!!
sono una razza creata dal dio della morte,hanno buone doti spirituali ma sono esili.
sono moltor caratterizzati come tante altre razze e protano al collo il cranio dei propri avi.sono i custodi delle anime dei morti nei cimiteri piu importanti.

e soprattutto sono i migliori gia solo perche li uso io!

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