venerdì 18 gennaio 2008

Il Patto con le Bestie

“BAM”!
Le pesanti assi del tavolaccio di legno risentirono del possente colpo, crepandosi sotto il massiccio pugno, e l’eco della botta si propagò all’unisono in tutta la caverna.
Gli aguzzi artigli si contrassero subito dopo, ed il legno scricchiolò sotto quella tagliente presa. La cartina sotto di esso si tagliò e si accartocciò, come impaurita ed impotente di fronte a tale energia. Il ringhio dell’animale si fece più poderoso, ed i suoi occhi si socchiusero per concentrarsi bene sull’unico loro obbiettivo, sull’unico loro desiderio assassino.
“Cosa c’è generale?”, disse la figura finemente incappucciata, rompendo l’attonito silenzio che si era creato nella grotta.
“Forse c’è qualcosa che la turba?”. Ironica e pungente, la frase fu tutto quello che desiderava lo Screch. In un attimo il braccio destro gli fù addosso, i muscoli si tesero compatti ed il suo gesto, rapido come un dardo scagliato, non lasciò scampo al Sacerdote. La sua gola fù serrata in una solida presa fatta di scaglie ed artigli, di odio e disperazione.
Gli esseri incappucciati reagirono con una tale rapidità che il primo screch si fermò imbambolato al solo tocco della mano del primo prelato. Essa si era fermata proprio sopra la fronte dell’essere, ed i suoi occhi furono immediatamente appannati da una intermittente luce violacea che si propagava ora per tutta la stanza, e mentre l’abito dell’adepto volteggiava in preda a chissà quale corrente di follia, la sua bocca sprigionava parole morte, che poco a poco stavano rendendo succube la mente dell’animale.
Il secondo Screch invece, non si fece sorprendere. Con l’agilità tipica della sua razza, balzò in aria aggrappandosi al soffitto. Il secondò sacerdote allora, con la mano protesa in avanti, si sbilanciò e venne subito fatto preda della lingua di terra misteriosamente comparsa sopra di lui. Poi, lasciandosi cadere, l’animale roteò giù dando una tremenda zampata all’uomo, che cadde a terra tramortito, con i detriti di roccia a fargli dolorosa coperta.
“Ferma i tuoi uomini generale”, disse sottovoce il sacerdote.
“Nemmeno nuove conquiste interessano più la tua brama di potere, nemmeno una nuova libertà?”. Hermion fece un gesto con la mano, e ne uscirono sprazzi di natura, rigogliosa e fertile: l'Emisfero Est.
“Libera!” Penso tra se e se il generale.
Allentò la presa, e da sotto il cappuccio l’uomo sorrise.
“Vedo che sei ragionevole Generale. Io potrei darti tutto ciò!”.
“Ed i demoni?” Esclamò quasi preoccupato l’enorme Screch.
“A quelli penseremo noi!”, disse ridendo il sacerdote.
Il generale lo fissò.
Strinse ancor di più la sua mano attorno alla fragile gola dell’uomo. poi lo lasciò.
“Parliamone.”, esclamò.

1 commenti:

Anonimo ha detto...

...orgoglio Screch!

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